martedì 9 dicembre 2008

Sig. Meibi_104 La sottile linea rossa.

La crudeltà esiste, non quella che nessuno lo è mai, perchè siamo tutti santi, buoni e giusti ed è nostro dovere e fonte di salvezza, dimostrarlo ad oltranza...
Ma mi riferisco a quella sottile bestialità di cui si è - non troppo segretamente - orgogliosi, quella abilmente e miseramente nascosta e veicolata nelle parole, quella che nessuno -o quasi- vede e chiama col suo nome.
Essa scintilla dietro l'etichetta di
"intelligenza", "sagacia", "furbizia", o diventa:
"nessuno mi mette i piedi in testa" e magari prende il nome di
"frecciatina" o è solo una frase apparentemente senza un perchè,
"buttata lì" o, peggio pure,
"sono sincero/a" o ancora
"ma io non intendevo, sei tu che lo vuoi capire così"...

La regina, invece, ha la corona dell'ostentazione, più o meno gratuita e velata, di qualcosa che, oltre a non essere -spesso- un merito (anzi!), oltre ad essere un fatto personale, e comunque non può nè vuole essere condiviso, viene scaravantanta addosso in un contesto dove risulta essere semplicemente uno sfregio deliberato e cosapevole (che tra l'altro nulla toglie o aggiunge a chi vive la sua gloria) a "chi non può/non è".

Fa sentire molto orgogliosi avere l'ultima parola, conquistare un podio sanguinante... ma chi se ne frega, l'importante è vincere...

Certo, ci sarà anche "chi se lo merita", ma meglio dire così o che è una "questione di principio" o che è per "insegnare la dura legge della vita" che, grautitamente, si tagliano in strisce sottili l'anima e la mente di chi abbiamo davanti, con ciò che sanno di noi (o sappiamo di loro, questa traccia nn salva nessuno), possibilmente detto da noi (loro).

Si, ammettiamolo che la stupidità primaria è dare qualcosa di sè e la secondaria è, laddove si può benissimo lasciar perdere e andarsene, continuare o riprendere delle relazioni che viaggiano su certi binari (o ci sono troppe seconde possibilità e non quando sono sorprese gratuite chiaramente... nn voglio generalizzare nè entrare in specifici cavillosi e inutili), e quindi, si, in questo senso, sicuramente è la giusta punizione.

Però possiamo anche dire che c'è un vero e proprio godimento dell'ego nel frantumare come cristallo un'altra persona, con poche parole, sapendo benissimo che si sta rompendo un confine, un equilibrio e un cuore, e penso sia più onesto chiamare questa sottile linea di piacere perverso, a metà tra vendetta d'onore e presunta giustiza, col suo nome:
crudeltà.

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