lunedì 26 gennaio 2009

il pc burlone...




... non funziona più.




"Dimenticatemi spesso... "

M.

venerdì 9 gennaio 2009

Sig. Meibi_113 Favole.

Favole a cui sotto sotto, non si finisce mai di credere.
Favole che ci raccontarono da bambini (se siamo stati tra i fortunati... forse) e per questo, divenuti grandi, sosteniamo che sono bellissime.

Probabilmente la fascinazione va oltre la fiaba, perché portando l'alone pseudo-immacolato dell'epoca, riverberano su quella purezza di emozioni che sono rimaste incollate sopra sin dall'età dell'innocenza; ed anche perché ora -proprio per questo effetto di "ritorno"- non si fa ben ben caso al contenuto e le implicazioni.

Il velo dell'infanzia tutto ammanta di sacro che non si deve assolutamente corrompere con la realtà e verità.

Ed ecco un povero pulcino nero, trattato di merda (e diciamolo!) perché diverso, che ha il suo riscatto sociale solo quando diventa uno splendore di cigno.
E nonostante si capisca benissimo che è un racconto di una crudeltà estrema, che non insegna certo a capire, accettare, convivere, amare (sia mai!) o rispettare (delitto) se proprio non si può capire- la diversità ma, anzi, dice che è l'apparenza che conta e devi raggiungere l'eccellenza per essere amato e benvoluto... fa molto trama da film americano a ben vedere... comunque... bè... nonostante tutto ciò, spero sempre magicamente che un pò della mia cignosità venga fuori.

Un ehmmm... dettaglio è che non c'è più ombra di cigno da queste parti, e se anche ci fosse non avrebbe alcun senso esporlo davanti alle brutture del mondo e quelle altrui (del loro sguardo giudicante, basato sul niente, in modo particolare)...
Un altro dettaglio è che ogni giornata porta via con sè, un pezzo di me, sia esso visibile o invisibile agli occhi.. e così, di fatto, ho perso anche l'essenziale :)
...eppure... eppure... Le favole!

Ieri, in strada, avevo un abbigliamento un po' buffo (ma è il mio di sempre), con il mio fido cappello, ma decisamente non consono al clima gelido di questi giorni.
Ho visto molte gomitatine e occhiate che indicavano "quarda guarda lì, ma che idiota" come fossi uno spettacolo da circo.
Una nonnetta mi ha pure rivolto la parola ed era tra il preoccupata, inorridita e incuriosita, ma almeno si è premurata di dirmi: "copriti che c'è freddo".
Mi chiedo quante di quelle persone tanto divertite si siano poste il problema di andare oltre la mia presunta idiozia/stravaganza/esibizionismo e si siano chieste per un secondo il perché. Dubito che il gruppetto dei tre che avevo all'altro lato del marciapiede e che si è voltato in blocco l'abbia fatto, idem per la signora-cigno con la puzza sotto il naso.
ma basterebbe anche un "è così" e basta. E così e nn importa,ma non per indifferenza, ma perchè non è questo, quello che conta.
Penso che tutti loro conoscano la favola, la trovino bellissima e magari la riraccontino pure a figli e nipoti; favola che, nelle sue buone intenzioni, dovrebbe dire di "andare oltre le apparenze", ma non so quanti l'abbiano messa in pratica.
In altri tempi avrebbe vinto la vergogna, l'imbarazzo, l'inadeguatezza, il maledire i miei problemi e non essere come gli altri... avrebbero vinto le lacrime.
Ora questo eterno brutto anatroccolo ha imparato già da un po' la grandiosità di una parola, tanto poco elegante quanto utilissima che è: 'FANCULO.
Ho provato disprezzo, profondo schifo.
Tutto ciò non ha senso, non mi appartiene.
Quasi quasi riscrivo la favola, dove non c'è bisogno di cignare a destra e sinistra per forza per poter vivere e basta, per come si è.

Un cagnolino poi mi ha fatto le feste, lui non vedeva la diversità, sentiva solo le coccole. Penso basti questo per ristabilire l'equilibrio cosmico, di quanto siano misere le persone e grandiosi gli animali.
Con tutto che questa è tra le diversità più stupide che esistano.. figuriamoci le altre! (ma penso si capisca che è solo un esempio-reale-ma in tono di metafora).

C'era una illustrazione di Tony Wolf, nel mio librone, che mi ha strappato (e continua a farlo se mi capita a tiro) ettolitri di lacrime: La povera bestiolina, in fuga e ormai lontano da tutto e tutti (ovviamente, ma non per scelta), ormai arresa alla sua solitudine e disperazione, sotto una lastra di ghiaccio, prossima all'assideramento.
Non so se fosse sensibilità o profezia all'epoca; so solo che ora come non mai lo comprendo e amo nella sua perfezione e intensità.

Per essere davvero una favola sarebbe dovuta terminare lì.
M.

giovedì 8 gennaio 2009

Sig. Meibi_112 Dialogo costruttivo

Medico: - e però dovrebbe andare da uno specialista.

Meibi: - si, lo so... però sa... è che bisogna stare abbastanza bene per riuscire ad affrontarlo e soprattutto crederci... tanto nel medico quanto nella propria speranza di guargione.

- perchè, lei non ne ha?


- no, nè per uno nè l altra.

(sguardo da : eeeeh? ma lo dici proprio tu che ci sei...?)

- e però dovrebbe andare da uno specialista...

- occhei.

giovedì 1 gennaio 2009

Sig. Meibi_111 Buon Anno.

H AHA HA HA HAh AH AH A HAH AH AH AH AH AH AH A HAH AH A AH HAH A HAH A HAH aH A Ha H ah ha hah Aha HAHAh A HA HAHA Ha HA HAH A HAAH HA HA HAH a HA HA H HA HA HAH AH A HA HA HAH HA HAHA HA Ha HA HA H AH A AHA HAHa h ahahhaha haha haha HAAHAHAHah H AHAH...















FORSE.