I ricordi. Filo spinato sul cuore. Ogni attimo, un giro più stretto.
Niente fugge, niente entra.
Tempo congelato, distrutto a martellate, gocce sparse ovunque, scivolano via e si ricompongono senza sosta.
Qualcosa che ti tira per i capelli e ti impone di guardare. Non puoi girarti, non puoi fuggire.
Il mistero è che, nonstatante tutto, niente lacera mai abbastanza.
Sempre pronto, in attesa di ricominciare.
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