sabato 1 novembre 2008

Sig. Meibi 97_Disallineamento.

Mi capita spesso di notare come le emozioni che provo (io e molti altri, come me e non) siano disallineate rispetto a quelle della media delle persone, o per lo meno a quelle che manifestano e dicono di avere e ti ordinano di provare, chiaramente a parità di circostanza.
Fermo restando che quando qualcosa non ci tocca, è molto facile e buono e giusto restare serafici e santi, senza sfoderare quell'animale opportuno per la circostanza, che si è in realtà, qua però non mi riferisco ai soliti ventagli di "consigli", ma a situazioni emotive condivise dai più, in un certo momento.

Il problema, però, è sia quantitativo che qualitativo.

Ossia, ad esempio, non solo troppe lacrime, per troppo tempo, ma anche rabbia in luogo di disappunto dove magari un semplice "vaffanculo" sanerebbe rapidamente ogni divergenza, mettendo entrambi d'accordo sul fatto che si è avuto a che fare -rispettivamente- con dei rapprasentanti fecali e ciao. (come anche il contrario, cioè non riuscire/potere manifestare turbamento -pur provandolo in modo travolgente ed idem per i sentimenti positivi, ovvio, meno probabili ma non impossibili).
Od anche, sempre come esempio, trovare straziante a morte la povera particella di sodio nel bel mezzo di un litigio all'ultimo sangue, del quale non ce ne frega niente, benchè dovrebbe, eccome!
E sorvolo su quelle totalmente sballate tipo panico gratis o euforia sul niente, che meritano un papiro a parte.


Quindi si può essere, variegatamente:
"esagerato, te la prendi troppo, ma fregatene" oppure
"tu si che sei forte e affronti tutto" o
"stronzo insensibile" o
"smidollato senza palle" o
"buffone esibizionista" ..etcetc..
peccato che niente di questo sia vero, o meglio lo è, perchè è quello che si vede, non lo è nel cuore e nella mente, perchè li c'è solo confusione, e vien fuori una cosa così, che nn ha ragion d'essere all'apparenza.
E' quasi una risposta incontrollata a una situazione (interna ed esterna) che se agli altri funziona come effetto con valore pari a 5, a noi fa effetto 8 o 2, in quel momento. Od anche, un effetto "x" che si manifesta in un comportamento 8 o 2 (che potrebbe benissimo essere l'opposto la volta dopo).
C'è qualocsa di starato, indubbiamente, sia verso l'intero che verso l'esterno.
Sfasato, disallineato.
Non lo so, ma non va bene lo stesso. O magari si, se non ci fosse sempre quella sensazione di sbagliato dentro e intorno. Ops.. ma bisogna volersi bene da soli, no? A sapere come fare nonostante tutto, magari...


Ma c'è un peggio, al peggio: ossia quando nessuna emozione è presente - e ci dovrebbe essere, invece (o per lo meno gli altri ce l'hanno)- e può far da guida alla situazione, perchè, giusta o sbagliata, molta o poca, degnandosi comunque di prenderti per mano, ti condurrà o verso un rimpianto o un rimorso o ad un "ok" (vabbè, per noi non lo è mai, ma facciamo finta), ma almeno è sempre una direzione.
O comunque c'è ma è così appallottolata che non arriva non solo ad una manifestazione fisica ma neanche di consapevolezza, stà nel sottoscala dell'inconscio proprio. Poi per certo si scoglierà in un altro momento inopportuno, ma quando ci deve essere, non c'è. Proprio non c'è.

Diverso, quindi, è non sapere cosa provare, perchè quel niente, che forse invece è troppo tutto in una volta, è così disorientante da non avere più nome.
Ed è in questi momenti che si ha la consapevolezza di non avere certi confini psichici, ossia a capire di essere permeabile ad ogni cosa, come se tutto e tutti avessero il diritto di fare di te quello che vogliono, solo perchè gli va e poi ciao e tu? niente, stai li a guardare, pazienza tanto è uguale....
O, viceversa, sei impermeabile a tutto in quel momento (non per sempre però, primo o poi si "salta" e anche male), lontano da chiunque perchè non puoi partecipare, perchè non capisci il perchè di tanta gioia/dolore in un dato evento che non ti sfiora in alcun minimo modo.

E sei sempre un freak nell'anima, qualunque sia il tuo aspetto.
Anche perchè diventa impossibile autodefinirsi, essendo tutto e il contrario di tutto nello stesso momento, e non sai chi sei e come fai, visto che ogni volta è una sorpresa...

Allora bisogno pianificare a tavolino emozioni e risposte e sperare di fare sempre la cosa giusta.
Ma soprattutto, con naturalezza.
Osservando tutto dal di fuori, nella speranza che ci sia qualcuno o qualcosa ad indicare uno straccio di possibilità, ti prenda per le spalle e ti punti dove è più giusto andare, poichè è impossibile seguire l'ennesima polpetta masticata e risputata di "fai quello che ti senti", quando non hai assolutamente idea di cosa senti.
Naturalmente la "strategia operativa" migliore è l'evitamento, ma non sempre è possibile, perchè delle volte il nemico, colpisce inatteso.

Ci tengo a sottolineare che non si tratta di ipocrisia, perchè l'pocrita sa cosa prova ma mostra il contrario o perlomeno qualcosa che non sente, ma "si deve dire" perchè fa "contesto" ed è giusto far così per un risultato di eterno splendore.
Anche se, comunque, oramai, non posso non chiedermi se, tutti quelli che vedo così ben allineati e inseriti, siano, invece, soltanto molto ben ammaestrati e dei grandi attori millantanti paradossale spontaneità.

Forse è un po' come una partita a scacchi dove devi anticipare "cosa accade se", quando ancora non lo sai in automatico, non hai l'"occhio", e comunque lo devi fare nel minor tempo possibile, anche se qui poi si gioca solo per difendersi a ben vedere.

Lo so che tutto ciò fa molto Dexter, ma purtroppo è vero... quindi se ci saranno in giro più serial killer vi terrò informati.. nel frattempo sperate di non essere i primi a scoprirlo (su di voi, chiaramente) :)
M.

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